Tecnologia: nuova ecoguida Greenpeace

 

Greenpeace da anni si occupa di classificare i costruttori di elettronica di consumo. Ma è ancora prima nella capacità di comunicare correttamente e con immediatezza questioni complesse  Greenpeace è ancora prima.

La  classifica del 14 anno è una sintesi di efficacia e semplicità divulgativa:l'animazione grafica raggiunge un alto livello di sintesi comunicativa.

Vale la pena di  visitare la pagina anche per "provare" a leggere  le precedenti classifiche (http://www.greenpeace.org/international/campaigns/toxics/electronics/how-the-companies-line-up ).

Torniamo a Noi.

La notizia compare ogni anno. Greenpeace redige la classifica, il lettore distratto guarda un grafico e memorizza il nome del vincitore e degli sconfitti. Ma a noi non  interessano solo  i nomi.

Non si può prescindere dai criteri per capire ed introdurre alcuni principi generali, magari poco conosciuti.

I principi fondamentali su cui si basa la classifica sono due:

  • - La richiesta ai costruttori di eliminare le sostanze pericolose presenti nei prodotti

  • - Gestire l'intera vita del prodotto che divenuto obsoleto deve essere trattato correttamente.

Richieste da ambientalisti, che non sanno nulla di economia? Come sanno i più attenti e gli operatori di settore esistono in Europa due direttive specifiche RAEE e RoHS che si occupano di questi aspetti, oltre ad una serie di richieste specifiche nelle direttive verticali e nelle norme tecniche. Si puo provare a dire tutto con un acronimo LCA.

Oltre a tali criteri "storici", ultimamente Greenpeace ha aggiunto il tema dell'energia.  Sono premiate le società che:

  • - riducono nei loro processi produttivi la quantità di gas nocivi all'ambiente;

  • - riducono la quantità di energia di filiera del prodotto;

  • - realizzano prodotti che consumano poco.

Anche in tal caso si può tornare a direttive europee già note che si occupano di recepire il protocollo di Kioto, ma anche un monito ai consumatori. Acquistare un prodotto poco oneroso ma energivoro potrà costare nel suo ciclo di vita quanto o più di un altro prodotto a parità di durata. La differenza la farà l'energia consumata.

 Facendo una corretta analisi della eco guida all'elettronica di consumo si può dire, al di là della moda ambientalista che lo stimolo proveniente da Greenpeace costringe le multi nazionali a risparmiare le proprie risorse economiche    e quelle dell'umanità.

Ma serve la classifica di Greenpeace, dato che esistono già normative " ambientali"  vigenti? Servono in quanto tali normative sono vigenti solo in alcuni paesi e continenti (vedi Europa), ma spesso l'elettronica delle multi nazionali segue leggi "mercantili" che fa nascere prodotti, concepiti in punto, in posti più lontani e forse meno controllabili.

In conclusione vorrei ricordare l'Ing. Pistorio che per anni ha amministrato una multinazionale tecnologica (non Greenpeace), applicando realmente tali principi ed anticipando quella che sarebbe stata la richiesta di "green economy".

E poi dicono che gli ingegneri non hanno fantasia .......

Per approfondire i criteri di classificazione: http://www.greenpeace.org/raw/content/international/press/reports/improved-criteria-explained.pdf

 

Bruno De Nisco